Barbagallo: “Costruiamo insieme l’Europa del lavoro, del sociale e dei diritti”
“Dobbiamo insediare una commissione costituente per l’unità sindacale: basta parole, bisogna passare ai fatti”. È uno dei passaggi centrali del comizio per il Primo Maggio del Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, da Piazza Maggiore a Bologna. È un invito concreto all’attuazione dell’unità sindacale più volte ribadito nel corso di questi anni dal leader della Uil. “Sono anni che facciamo questa proposta – ha sottolineato Barbagallo – e nella nostra sede c’è già una sala riservata alle riunioni unitarie. Dobbiamo procedere in questa direzione stabilendo le regole che ci consentano di operare: composizione degli organismi su base proporzionale, niente maggioranze assolute e nessun diretto di veto. Noi siamo pronti”. Al centro del Primo Maggio odierno, poi, il tema del lavoro e dell’Europa: “La politica dell’austerità – ha proseguito il Segretario della Uil – ha bloccato la crescita del nostro Continente e del nostro Paese. Non siamo nemmeno riusciti a far diminuire il debito pubblico: c’è qualche problema, dunque, ed evidentemente sono sbagliate le regole. Ebbene, noi dobbiamo impegnarci per modificarle e per realizzare l’Europa dei diritti, del sociale e dei popoli che si uniscono per migliorare le proprie condizioni di vita e non per peggiorarle”. Infine, un invito al Presidente del consiglio a riprendere il confronto con le parti sociali: “Il Premier ci aveva promesso di intensificare il dialogo, noi lo invitiamo a convocarci per discutere sul futuro del Paese. Non possiamo parlare di sviluppo se il Pil non supera il 2%: altro che gli “zero virgola” registrati di recente. Servono investimenti, riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati, lavoro stabile per i giovani, rinnovo dei contratti, a partire da quelli del pubblico impiego, e rilancio del Mezzogiorno. Su questi punti – ha concluso Barbagallo – proseguiremo la nostra battaglia per la crescita del Paese che vorremmo in un’Europa che vorremmo”.
Bologna, 1 maggio 2019
FONTE: www.uil.it