Barbagallo: Il demansionamento colpirà soprattutto le lavoratrici
Se oggi abbiamo una Repubblica lo dobbiamo alle donne del 1946
«Il demansionamento previsto dal jobs act colpirà prevalentemente le lavoratrici». Dal palco dell´Assemblea nazionale delle donne della Uil, il Segretario generale, Carmelo Barbagallo, punta l´indice contro un passaggio cruciale della riforma del lavoro, realizzata a suo tempo dal Governo Renzi, che rischia di penalizzare, in particolare, proprio le donne. Il leader della Uil, dunque, sceglie una platea tutta al femminile per richiamare i rischi di un ulteriore gap di genere nel mondo del lavoro che potrebbero derivare dal jobs act. «Prima – ha detto Barbagallo – si potevano accusare le aziende di discriminazione di genere, ora invece il demansionamento può essere reso legale, con danni irreversibili per la carriera professionale delle donne, soprattutto di quelle che restano incinte. Purtroppo, chi ha un figlio continua a subire ripercussioni sulla carriera, a causa dell’enorme difficoltà di conciliare la cura della famiglia con l’attività lavorativa. Senza contare – ha proseguito Barbagallo – che permangono forti differenze dal punto di vista salariale, in particolare nel Mezzogiorno». Nel corso del suo intervento, poi, il leader della Uil ha menzionato una vicenda storica di cui pochi conservano memoria: “Se in Italia abbiamo una Repubblica democratica, lo dobbiamo soprattutto alle donne che, al referendum del giugno 1946, scelsero in prevalenza questa opzione, mentre il voto maschile si orientò a favore della monarchia”. E ha concluso con un suggerimento: “La presenza delle donne va rivendicata alla base, nelle Rsu: è lì – ha detto rivolto alla platea – che vi invito a farvi eleggere sempre più numerose, per ridurre ulteriormente il gap di presenza femminile negli organismi”.
Roma, 12 maggio 2016
Dal sito:http://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_NEWS=645&Provenienza=2