Barbagallo: Oltre 12 milioni di lavoratori attendono il rinnovo del contratto
I dati raccolti ed elaborati dal Servizio politiche contrattuali della Uil, della Segretaria confederale Tiziana Bocchi, insieme a quelli riproposti dal Servizio politiche pubbliche della Uil, del Segretario confederale Antonio Foccillo, confermano che i lavoratori dei settori privato e pubblico in attesa del rinnovo di un contratto collettivo nazionale di lavoro, già scaduto o in scadenza nel corso del 2016, sono oltre 12 milioni.
Le ripercussioni macroeconomiche di questa condizione di stallo sono del tutto evidenti. Qualche mese or sono l’Istat ha rilevato che la crescita delle retribuzioni contrattuali orarie nel primo trimestre del 2016 è stata la più bassa mai registrata dall’inizio delle serie storiche e cioè da 34 anni a questa parte. In tali condizioni la ripresa, nella migliore delle ipotesi, non potrà che essere lentissima. Il rinnovo di un contratto non è solo un diritto per i lavoratori, ma è un investimento per la crescita dell’intero sistema economico. Ciò che le imprese, da un lato, e lo Stato, dall’altro, riconoscono ai propri lavoratori in termini di crescita salariale ritorna alle stesse imprese sotto forma di aumento della domanda di beni e servizi e allo Stato in termini di gettito fiscale.
Se, dunque, si rinnovassero entro la fine di questo anno i contratti per tutti gli oltre 12 milioni di lavoratori, l’entità della massa monetaria immessa nei gangli vitali della nostra economia sarebbe enorme. Essere “conservatori”, insomma, non paga per l’insieme delle stesse imprese né per lo Stato: rinnovare i contratti, invece, farebbe bene all’economia del nostro Paese.
Dal sito http://www.uil.it/NewsSX.asp?ID_NEWS=686&Provenienza=2