Flussi: ecco il resto delle quote
Distribuiti tra le provincie gli altri ingressi. Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno detto “no” Di Elvio Pasca
Roma – 22 febbraio 2011 – Tutti gli ingressi autorizzati del decreto flussi sono ormai stati divisi tra le province italiane. Gli sportelli Unici possono assegnarli, fino a esaurimento, alle domande di assunzione presentate da aziende e famiglie.
Roma – 22 febbraio 2011 – Tutti gli ingressi autorizzati del decreto flussi sono ormai stati divisi tra le province italiane. Gli sportelli Unici possono assegnarli, fino a esaurimento, alle domande di assunzione presentate da aziende e famiglie.
All’inizio del mese, subito dopo i click day, la Direzione Immigrazione del ministero del Lavoro aveva già distribuito una prima parte degli ingressi, regolandosi in base al numero di domande presentate in ogni provincia. Nelle scorse settimane ci sono state invece consultazioni sul territorio con istituzioni locali e parti sociali, che hanno espresso il fabbisogno di lavoratori stranieri. Ieri, in base a quelle indicazioni, sono stati distribuiti gli altri ingressi .
Sulla nuova distribuzione pesano alcune scelte, fatte a livello locale, di non chiedere altri lavoratori stranieri, visto che ce ne sono già molti disoccupati. È il caso delle province autonome di Trento e Bolzano, alle quali non sono stati assegnati altri ingressi, così come del Veneto, che ne ha avuto poco più di trecento, e del Friuli Venezia Giulia, che si è fermato a quota cento.
Il ministero ha anche ribadito che nell’assegnazione degli ingressi non si potranno privilegiare alcune categorie di lavoratori (ad esempio le badanti) rispetto ad altri. La regola è sempre stessa: “procedere all’esame delle domande sulla base dell’ordine cronologico di presentazione”.
Ecco gli ingressi assegnati provincia per provincia
Qui invece trovate le quote distribuite precedentemente:
Nazionalità privilegiate
Lavoro domestico
Conversioni di permessi di soggiorno
Sulla nuova distribuzione pesano alcune scelte, fatte a livello locale, di non chiedere altri lavoratori stranieri, visto che ce ne sono già molti disoccupati. È il caso delle province autonome di Trento e Bolzano, alle quali non sono stati assegnati altri ingressi, così come del Veneto, che ne ha avuto poco più di trecento, e del Friuli Venezia Giulia, che si è fermato a quota cento.
Il ministero ha anche ribadito che nell’assegnazione degli ingressi non si potranno privilegiare alcune categorie di lavoratori (ad esempio le badanti) rispetto ad altri. La regola è sempre stessa: “procedere all’esame delle domande sulla base dell’ordine cronologico di presentazione”.
Ecco gli ingressi assegnati provincia per provincia
Qui invece trovate le quote distribuite precedentemente:
Nazionalità privilegiate
Lavoro domestico
Conversioni di permessi di soggiorno