I racconti brevi delle Storie Inspettate

Oltre seicento partecipanti da ogni angolo d’Italia. Seicento tra donne e uomini, giovani e meno giovani, uniti da una passione: la scrittura. Un racconto giunto anche dall’Albania.  «Storie inaspettate», il concorso nazionale di narrativa organizzato da FiTel, (Federazione Italiana Tempo Libero di Cgil, Cisl e Uil), che quest’anno è giunto alla settima edizione non finisce di stupire.

Nato nel 2015 per offrire opportunità a quanti fanno della scrittura una passione da coltivare nel tempo libero o a potenziali scrittrici e scrittori un’occasione per esprimere la loro creatività, Storie Inaspettate è un premio letterario che cresce e si evolve: alle due iniziali categorie di partecipanti,  junior (da diciotto a trentacinque anni) e senior, con tre premi assoluti per ciascuna categoria (700, 400 e 200 euro) e una targa di partecipazione per il quarto e quinto classificato, quest’anno si è aggiunto il Premio della Giuria – curato meticolosamente dalla madrina Carmen Pellegrino, scrittrice e storica – dedicato alla Cultura delle Differenze, Sessismo Razzismo Discriminazione, Genere Diversità Identità.

Tra le caratteristiche che hanno permesso a Storie Inspettate di diventare negli anni un appuntamento fisso nel panorama culturale italiano c’è il tema libero dei raconti e la partecipazione gratuita. «Basta avere occhi per guardare e cuore per raccontare – rimarcano gli organizzatori». Una giuria di qualità – composta da Cecilia Brighi, Barbara Pierro, Maria Delfina Tommasini, Carlo Gnetti, Stefano Morabito e Francesco Neri, che ha anche assicurato l’equità di genere – ha provveduto così alla selezione dei 603 racconti, selezione avvenuta in modalità completamente anonima, perché in Fitel interessa principalmente premiare chi non ha pubblicato racconti con case editrici o con contratti editoriali, proprio perchè si vuole premiare e incentivare la passione per la scrittura nei giovani, offrendo loro un piccolo incentivo per proseguire su una strada difficile ma affascinante. «L’impegno in attività che favoriscono il benessere e qualità della vita nel tempo libero è l’obiettivo della FITeL – aggiungono gli organizzatori del premio – In questo contesto Storie inaspettate è un appuntamento che riveste un ruolo fondamentale». Sarà perché in un racconto ci sono sentimenti, aspirazioni, aspettative, oppure perché un racconto è anche la trasposizione del posto che occupiamo o che vorremmo occupare nel mondo, fatto sta che impiegati di banca, studenti universitari, editor, operatori sanitari hanno risposto al concorso nazionale di narrativa.

E così FiTel – costituita nel 1993 su iniziativa di Cgil, Cisl e Uil per valorizzare la promozione delle attività del tempo libero – che si appresta il 14 giugno a premiare i vincitori della VII edizione, sta già lavorando per preparare la successiva edizione di Storie Inaspettate, l’ottava. Perché convinta che riscoprire l’amore per la scrittura, il bisogno di rallentare e soffermarsi a raccogliere pensieri e stimoli, il desiderio di comunicare narrazioni, ricordi, fantasie siano esigenze tanto forti quanto condivise.

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