I risultati del protocollo per le politiche attive del lavoro
“E’ stato pubblicato il bando relativo ai percettori di mobilità in deroga nelle aree di crisi complessa che raggiungono i requisiti per la pensione nei prossimi due anni. Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dalle organizzazioni sindacali perché per chi è così vicino alla pensione l’unica forma di politica attiva sono i lavori di utilità collettiva”. Lo scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil del Lazio.
“L’accordo con la Regione Lazio lo raggiungemmo nell’ambito del Protocollo per le Politiche Attive e fu uno dei 21 provvedimenti individuati da far uscire attraverso la successiva pubblicazione del bando – spiega la nota – Tale forma di sostegno al reddito consente anche di tutelare coloro i quali continueranno a percepire la mobilità in deroga perchè restringendosi il bacino è più facile trovare le risorse necessarie alla prosecuzione dell’ammortizzatore. Il bando segue lo schema dei lavori di pubblica utilità dei percettori del Reddito di Cittadinanza: fino a un massimo di 20 ore di lavoro proposti dal comune e prevede un contributo pari alla differenza tra quanto percepito con la mobilità in deroga e 580 euro, inoltre è riconosciuto un voucher di euro 200 per acquisto libri o corsi di formazione per sé o per i propri conviventi stabili. Al momento manca l’accordo per l’individuazione del bacino dei percettori di mobilità in deroga per l’anno 2023, per questo motivo la scadenza per la presentazione della domanda per l’accesso alla misura è il 30 giugno”.
“Sarà nostra cura – conclude la nota – incalzare la nuova giunta come sarà nominata per stringere i tempi per l’accordo 2023 con l’individuazione della platea dei beneficiari della mobilità in deroga e quindi rendere pienamente esigibile il bando. La cui pubblicazione rappresenta un passo in avanti, ma è chiaro che in relazione alla crisi energetica e occupazionale bisogna non solo sostenere le politiche attive, ma individuare e perseguire sperimentazioni già in atto in Europa come ad esempio i territori a disoccupazione zero che stanno dando buoni risultati”.