Il badge di cantiere per la salute e la sicurezza sul lavoro

E’ un badge ma non è solo un marcatore di presenza. Il Badge di cantiere è qualcosa di più: è un sistema per tenere insieme salute e sicurezza, diritti e qualità del lavoro. Seppur ancora in fase sperimentale sta già raccogliendo i primi frutti: più di venti aziende hanno aderito, convinte che adottandolo volontariamente si possano contrastare i tentativi di infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e privati, l’evasione contributiva, garantendo così migliori condizioni lavorative nei cantieri. Il tutto accade a Latina e provincia – primo territorio in Italia a credere grazie alla determinazione di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil (le categorie dei sindacati confederali dei lavoratori edili) – che il capitolo della trasparenza e più in generale della sicurezza nel settore delle costruzioni fosse necessariamente da aggiornare.

Il sistema è semplice: c’è una app che il lavoratore attiva in cantiere. C’è poi una banca dati – costituita in Cassa edile – che registra in tempo reale le presenze ed è in grado di verificare le regolarità sia contrattuali che contributive e la coerenza della posizione con le mansioni lavorative quotidianamente svolte. Ma se il sistema in sé è semplice, il percorso che ha portato all’adozione del Badge di cantiere è stato lungo e scandito da contratti integrativi, accordi e protocolli. Quello firmato lo scorso febbraio tra Prefettura, Associazione nazionale costruttori edili (Ance), sindacati, al quale si sono aggiunti poco dopo Inps, Inail, Agenzia delle entrate e Asl è la pietra angolare del progetto che monitora il settore edile. Sei pagine nelle quali parti sociali e istituzioni si impegnano a scambiarsi informazioni al fine di garantire «il miglior livello di legalità, sicurezza, igiene del lavoro per le persone impegnate nei cantieri». Per raggiungere questo obiettivo il protocollo ha istituito l’Osservatorio dei Cantieri pubblici e privati e il Badge di cantiere. Compito degli enti bilaterali di formazione e assistenza (Esel e Cassa edile di Latina) è mettere a disposizione di tutti l’accesso ai dati raccolti dall’Osservatorio e trasmettere alla Prefettura – dove è istituita la cabina di regia – l’elenco dei nuovi cantieri dichiarati aperti per facilitare i compiti ispettivi. I firmatari inoltre concordano di intervenire presso le stazioni appaltanti affinché nei bandi di gara sia indicata l’obbligatorietà del contratto collettivo nazionale di lavoro.

La Provincia di Latina accetta la sfida: il 15 marzo firma un protocollo con Ance e Fillea, Filca e Fenel per la regolarità e la sicurezza nel lavoro degli appalti pubblici prevedendo che le imprese assegnatarie dei lavori commissionati dall’Ente dovranno obbligatoriamente applicare il contratto collettivo nazionale e il Badge di Cantiere. «In questa fase di sperimentazione la Cassa edile riconosce alle aziende anche sostanziosi sgravi – spiega Massimo Purificato, Segretario della Feneal di Latina – è prevista infatti una decontribuzione che può arrivare fino al sessanta per cento».

Si arriva così al 30 Marzo, giorno in cui anche il Comune di Latina aderisce al protocollo, obbligando le imprese aggiudicatarie di lavori pubblici ad attivare il Badge di cantiere. L’onda lunga dell’azione preventiva che propaga questo strumento, monitorando da remoto i lavoratori nei cantieri, investe Fondi: il 5 maggio anche questo Comune sigla il protocollo di intesa con Ance e sindacati. «Siamo convinti di aver avviato un percorso virtuoso – aggiunge Massimo Purificato – che ci auguriamo possa coinvolgere altri Comuni del pontino perché la salute e la sicurezza, il contrasto al lavoro irregolare, assicurare dignità alle persone per noi della Feneal è una priorità. Basti pensare che lo scorso anno l’Ispettorato nazionale del lavoro ha effettuato in tutto il Paese oltre 16mila ispezioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, rilevando un tasso di irregolarità dell’82,5 per cento». Intanto software e algoritmi sono sempre più complessi. «Rendono disponibili nuove applicazioni che modificano interi settori produttivi – conclude Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – Il Badge di cantiere è la dimostrazione che le nuove tecnologie possono essere utili al mondo del lavoro senza però precarizzarlo».

 

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