LE RISORSE DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI (FSE-FESR)

logo_uil.jpg

LO STATO DI ATTUAZIONE DEL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE 2007-2013
(AGGIORNATO AL 31 DICEMBRE 2011)
7° monitoraggio della UIL

Il monitoraggio della UIL – dichiara luigi Garullo Segretario Generale UIL Latina – sui temi del lavoro, viene esteso ai temi dello sviluppo che dovrebbe e potrebbe avvenire soprattutto attraverso i Fondi Strutturali Europei, ed è proprio guardando questa immensa opportunità economica che riscontriamo la preoccupante situazione della Regione Lazio, che in un momento di crisi economica e occupazionale drammaticamente grave come quella del Lazio e della Provincia di Latina in particolare, la Regione Lazio – continua Garullo – a fronte di ben 1 miliardo e mezzo di euro complessivamente messi a disposizione dalla comunità Europea nel capitolo dei Fondi Strutturali Europei 2007-2013 e cioè attraverso il FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) il FSE (fondo Sociale Europeo), ebbene la regione Lazio ha speso soltanto 395 milioni di euro pari al 26,7% dei fondi disponibili, contro il 52,5% speso dall’Emilia Romagna o anche del quasi 34% speso da Basilicata e Abbruzzo, insomma – aggiunge Garullo – mentre siamo in una situazione di grandissima difficoltà, la Regione Lazio è fra quelle regioni con un tasso di spesa di fondi comunitari ben al di sotto della media, con il rischio altissimo che queste risorse ci vengano decurtate o addirittura destinate ad altri territori, proprio quando ad esempio la Provincia di Latina ha avuto un grande afflusso di domande per le borse lavoro, che pur finanziabili con i fondi europei, non potranno essere accolte perché la regione non ha le idee chiare.

PRESENTAZIONE

Mentre nel Paese, in questi giorni, si discute della riforma del mercato del lavoro e degli interventi per favorire la crescita e l’occupazione, come UIL continuiamo a monitorare l’attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, su quanto e come si spendono le risorse dei Fondi Strutturali Europei, che a detta di molti sono le uniche risorse certe a disposizione per lo sviluppo.
Lo facciamo con il VII° monitoraggio UIL, aggiornato al 31 Dicembre 2011, che fotografano i dati della rendicontazione a Bruxelles.
La spesa al 31 Dicembre 2011 parla da sola: il livello rendicontato alla Commissione Europea è al 23,2%, percentuale questa, che scende al 20,7% nel Mezzogiorno.
Se con il Piano di Azione e Coesione, per la riprogrammazione e accelerazione della spesa di Fondi Comunitari, predisposto dal Ministro per Coesione Territoriale, si è evitato, grazie anche a vari “tecnicismi, di perdere importanti e vitali risorse per il “sistema Paese”, resta, però, grave il ritardo sia della spesa che degli impegni. 
Anche se è chiaro, che gli effetti del Piano di Azione e Coesione, insieme alle misure decise dal Comitato Nazionale per l’attuazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013, inerenti l’ulteriore accelerazione di spesa e il miglioramento dell’efficacia degli interventi, si vedranno nel corso del 2012, tuttavia emergono alcune considerazioni di fondo.
La prima è la scarsa efficienza di tutta la pubblica amministrazione (centrale e periferica) di programmare e di spendere e bene le risorse, come d’altronde dimostrano i dati di spesa delle Amministrazioni Centrali e delle singole Regioni.
Un giudizio, quindi, tralasciando per un attimo i “numeri”, deve riguardare, anche, e, soprattutto, alla qualità della spesa.
Ciò, perché se da un lato pur di non perdere le risorse può andar bene tutto, dall’altro si eviti però “lo spendere tanto per spendere”. 
A questo proposito va bene la filosofia di fondo del Piano di Azione e Coesione, ma come UIL, riteniamo che esso non può non tener conto della vera priorità del Paese: il lavoro.
Per questo nelle scorse settimane abbiamo scritto una lettera aperta ai Ministri del Lavoro e della Coesione Territoriale per chiedere, che nella riprogrammazione dei fondi comunitari si mettesse in “primo piano” un intervento straordinario per l’occupazione giovanile e femminile.
Cosi come abbiamo chiesto al Governo di rafforzare e rendere immediatamente disponibile il “bonus occupazione nel Sud”, interventi per ridurre i tempi del contenzioso del lavoro, favorire reali politiche di conciliazione e azioni per i lavoratori “vecchi ma non troppo”.
Perché i dati di programmazione e spesa dei Fondi Comunitari sono una ragione in più, affinchè, le Istituzioni nazionali e regionali si impegnino a programmare una parte consistente di tali risorse verso tali obiettivi, soprattutto nel Sud Italia.
Basterebbe, infatti, mettere in campo per i prossimi 4 anni 12 miliardi non spesi dei fondi comunitari di tali risorse, dato che ne restano ancora 30 miliardi da programmare, per incentivare ogni anno ulteriori 210 mila contratti di apprendistato, 50 mila veri stage e tirocini ed estendere tutele ai lavoratori over 55 anni.
Tutti temi, che la UIL chiede da anni e che potrebbero aiutare e non poco anche il confronto sulla riforma del mercato del lavoro.
Poche cose con risorse certe e disponibili su cui la UIL è pronta a confrontarsi con tutte le forze politiche e sociali per il rilancio del Mezzogiorno e non solo. 

Guglielmo Loy – Segretario Confederale UIL

Roma,  Marzo 2012

Fondi Comunitari 2007-2013

Potrebbero interessarti anche...