Roseto: Def, Bes e inclusione sociale potrebbero favorire ripartenza locomotore Italia
La UIL guarda con attenzione a quanto enunciato dal Governo, in sede di approvazione del DEF 2017, in riferimento agli indicatori BES (Benessere Equo e Sostenibile) e all’inclusione sociale come esplicito elemento di politica economica.
Se fosse confermato l’indirizzo emerso dal Consiglio dei Ministri, l’Italia sarebbe il primo Paese dell’Unione Europea e del G7 ad affiancare al Prodotto interno lordo (PIL) indicatori riguardanti la qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori (andamento del reddito medio disponibile, diseguaglianza dei redditi e mancata partecipazione al mercato del lavoro), ponendo un rinnovato accento al terreno sociale e ambientale.
La criticità sta nel fatto che si tratta solo del primo, pur importante, passo di un percorso da definire, concordare e confermare, a livello nazionale, anche in virtù del lavoro prodotto dall’Istat dal 2013 ad oggi e forti dell’attualità degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.
In merito alle politiche di inclusione sociale, il varo del REI (Reddito di inclusione) è un significativo primo positivo risultato, che deve però poter avere gambe e fiato per divenire realmente strutturale, universalistico e utile attraverso un mix di erogazione monetaria e efficaci servizi di presa in carico per la necessaria inclusione lavorativa.
Quanto al rafforzamento e al coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali dichiarato dal Governo, sarebbe auspicabile rimettere mano a uno strumento già presente nel nostro panorama normativo da ben 17 anni, ossia la legge 328/00, che prevede l’approvazione dei LEPS, che per definizione ridurrebbero le differenze territoriali in tema di integrazione socio-sanitaria.
Infine, ci preme evidenziare l’aumento a partire dal 1° ottobre 2017 del prelievo erariale sugli apparecchi da intrattenimento c.d. “new slot” e sulla raccolta derivante dai medesimi che è solo la punta di un iceberg che deve essere contrastato con maggior convinzione, mediante una legge quadro di regolamentazione di un fenomeno in allarmante espansione e dall’effetto multidimensionale come il Gioco d’azzardo patologico.
In tutte queste scelte la UIL ha avuto un ruolo strategico di pressione istituzionale e di indirizzo, ma c’è ancora molto da fare per porre realmente tra le priorità dell’agenda politica il contrasto alle disuguaglianze che riteniamo essere una battaglia decisiva.
Roma, 12 aprile 2017