XII°Studio UIL: la cassa integrazione nelle regioni e nelle provincie
Con questo 12° rapporto sulla Cassa Integrazione si chiude il “terribile 2009”. L’anno della crisi, del suo impatto sul sistema produttivo e, soprattutto, sulla quantità e sulla qualità del lavoro. L’anno nel quale lo strumento “base” tra gli ammortizzatori sociali, la Cassa Integrazione, è stata sottoposta, nelle sue varie articolazioni (cigo, cigs, cigs in deroga), ad una pressione straordinaria.
L’andamento è chiaramente evidenziato nel rapporto sia dal punto di vista generale, sia nelle specifiche analisi per settore merceologico, che territoriale (regionale e provinciale).
Andamento che segnala che anche a Dicembre la richiesta di ore di Cassa è stata consistente, addirittura maggiore di Novembre. Dato questo che va letto anche per due caratteristiche: la forte crescita al Nord e la conferma dell’aumento della Cassa Straordinaria trainata da quella in deroga.
Nell’anno 2009 vi è stato un aumento complessivo delle ore autorizzate del 311,4% rispetto al 2008, un aumento che ha fortemente caratterizzato il Nord (più 425,1%), seguito dal Centro (più 284,4%) e dal Mezzogiorno (più 131,3%).
Nello specifico, aumenta del 410,4% la cassa integrazione ordinaria e del 209,4% la cassa integrazione straordinaria.
L’andamento mensile delle ore di cassa integrazione in deroga, è in costante crescita dall’inizio dell’anno con un coinvolgimento medio mensile di 63 Mila lavoratori per un totale di oltre 755 Mila lavoratori. Nel mese di Dicembre 1 ora su 5 del totale delle ore autorizzate, è rappresentato dalla richiesta di cassa integrazione in deroga, mentre, nello stesso mese 4 ore su 10 di richiesta di cassa integrazione straordinaria hanno riguardato la deroga con il picco di 5 ore su 10 nel mese di luglio.
L’aumento, nel 2009, del ricorso alla cassa integrazione, ha investito indiscriminatamente tutte le Regioni italiane con il picco più alto in Emilia Romagna dove la cassa integrazione è cresciuta, rispetto all’anno 2008, del 699,8%, seguita dalla Lombardia (più 491,6%) e dall’Abruzzo (più 452,9%). E’, invece, la Basilicata la Regione con l’aumento più basso (più 36,7%).
Dall’analisi della cassa integrazione dal punto di vista territoriale, emergono alcuni dati che colpiscono e che meritano di essere sottolineati:
a fronte di un aumento in percentuale che ha investito quasi la totalità delle Province italiane, con il picco di 1.862% a Reggio Emilia, è nella sola Provincia di Nuoro che nel 2009, rispetto al 2008, è diminuito il ricorso alla cassa integrazione (meno 15,5%).
In particolare, ad eccezione di Nuoro (dove vi è stata una diminuzione, rispetto al 2008, del 24,3%), in tutte le Province vi è stato un aumento della cassa integrazione ordinaria con il picco di Lecco (più 1.600%).
Sono 7, invece, Province interessate dalla diminuzione, in valori percentuali, della cassa integrazione straordinaria: la diminuzione maggiore a Caltanissetta (meno 63,8%), seguita da Enna (meno 43,8%), da Grosseto (meno 33,8%), da Agrigento (meno 23,2%), da Cosenza (meno 22,6%), da Nuoro (meno 13,7%) e da Messina (meno 7,7%). Mentre aumenta nel resto delle Province con il picco a Pesaro (più 7.480%).
L’analisi condotta a livello nazionale per settori produttivi, evidenzia che tra un anno e l’altro, il ricorso alla cassa integrazione ordinaria è cresciuto in maniera preponderante nel settore dell’industria (più 550,2%) con punte di aumento in percentuale del 1.206,4% nella Regione Emilia Romagna, mentre la Basilicata è la Regione con l’aumento più basso (più 10,5%).
Nel settore dell’edilizia l’aumento della cassa integrazione ordinaria è stato, nel 2009, dell’88,9%, con la Regione Lombardia che ha il primato di Regione con l’aumento più alto (più 164,1%), mentre è la Valle D’Aosta la Regione con l’incremento minore (più 17,4%).
La cassa integrazione straordinaria è nel settore del commercio che ha registrato l’aumento maggiore rispetto al 2008 (più 410%) a fronte di un aumento del settore industria ed artigianato del 195,6%.
Nel commercio è il Trentino Alto Adige dove si registra il “boom” dell’aumento in valori percentuali della straordinaria, a fronte della crescita più bassa che caratterizza la Regione Campania (più 21,6%).
Con il 12° rapporto UIL sulla cassa Integrazione si conferma la necessità di “leggere i dati anche alla luce della scelta dell’Inps di presentarli in una forma non del tutto comprensibile e condivisibile: ci riferiamo alle scelta, ormai consolidata di unificare i dati delle ore autorizzate della cassa Integrazione Straordinaria con quelli della Cassa in deroga. Come è noto i due strumenti hanno origini legislative diverse, hanno in gran parte una platea di beneficiari diversa e, soprattutto, una copertura finanziaria assolutamente differente.
Ed è proprio sulle risorse che con questo rapporto vogliamo contribuire a fare chiarezza.
Dei 32 miliardi di euro messi a disposizione nel biennio 2009-2010, in realtà 24 miliardi sono soldi che mensilmente le imprese ed i lavoratori versano nelle casse dell’Inps per usufruire degli ammortizzatori sociali e solo 7,5 miliardi di euro sono risorse pubbliche che provengono dall’Accordo Governo- Regioni per la cassa integrazione in deroga.
Pertanto, dei 5 miliardi di euro, dichiarati dall’Inps quale effettiva spesa, nel 2009, lo Stato ci ha messo di suo, in realtà, soltanto 1,5 miliardi di euro (il 20% delle risorse previste per il 2009-2010) destinati alla cassa integrazione in deroga.
Il 2010 sarà, comunque, un anno difficile e dare certezza ai lavoratori colpiti da crisi aziendali, siano essi dipendenti di grandi imprese industriali (e quindi coperti dalla cigo e dalla cigs), siano essi lavoratori di piccole e piccolissime aziende che devono essere tutelati dalla cassa integrazione in deroga. Ecco perché chiediamo emerga con chiarezza lo stato della copertura finanziaria di tutti gli strumenti.